Supply Chain resiliente – Innovazione e sviluppo sostenibile
Come cambia la gestione della supply chain e la gestione dei relativi rischi
di Emanuele Mondini – SOLUZIONI
La definizione stessa di Supply Chain Management (SCM) è un concetto dinamico che evolve con lo stesso ritmo di cambiamento degli scenari economici, sociali e tecnologici, dimostrando come sia quindi centrale nello sviluppo strategico dell’impresa.
In questo momento l’evoluzione si focalizza e si proietta su una caratteristica con cui ogni Supply Chain Manager dovrà sempre più fare i conti: la resilienza.
Come si realizza una Supply Chain resiliente?
La Supply Chain resiliente è una filiera produttiva in grado di reagire e riprendersi da interruzioni su larga scala: deve essere in grado di sostenere interferenze e limitare e/o recuperare le perdite, grazie a una maggior capacità strutturale di adattamento, che assicura una celere ripresa dopo ogni imprevisto.
Pur perseguendo un miglioramento continuo nelle metodologie di forecasting e di condivisione informativa, non è tutto prevedibile e per integrare i sistemi di programmazione fra i vari step della filiera occorre lavorare anche sullo sviluppo di soft skill di adattamento e creatività, generando strutture più flessibili e robuste.
L’approccio Supply Chain Risk Management
La gestione del rischio è sicuramente cruciale quando si parla dell’impresa in termini finanziari e legali, ma lo è anche, sempre più, sul fronte dei processi operativi quotidiani che costituiscono la Supply Chain e che, a cascata, influenzano gli aspetti finanziari e legali, anche a causa delle incertezze di ritorno dei fenomeni di globalizzazione e della complessità crescente nelle relazioni con gli attori esterni (lunghe catene di fornitura, lunghi lead time, open Innovation e co-progettazione in partnership con fornitori e clienti).
In particolare, il disaccoppiamento del processo produttivo, distribuendo la catena del valore in più fasi e filiere di approvvigionamento che possono operare secondo logiche e nell’ambito di regimi politico-economici anche molto diversificati, e la progressiva riduzione – se non eliminazione – di ridondanze di materiali e di alternative di fornitura, determinano l’esposizione di un numero crescente di imprese al rischio di interruzione dell’attività produttiva e quindi distributiva.
L’interruzione inaspettata di una fornitura genera, senza un adeguato piano di risposta, impatti significativi – secondo tempistiche e modalità diverse – sia sui processi d’acquisto, che di produzione e di vendita, influenzando anche, di conseguenza, le prestazioni di servizio e i risultati di bilancio.
Ciò determina l’esigenza sempre più diffusa di raggiungere maggiori livelli di resilienza della Supply Chain per poter assicurare la business continuity per la propria impresa e per le filiere di appartenenza.
Per affrontare efficacemente tale esigenza è indispensabile individuare, analizzare e misurare i rischi e – in riferimento agli esiti di tali valutazioni – sviluppare le strategie in risposta ai rischi rilevati, per governarli in modo da minimizzare le perdite e massimizzare le opportunità.
In altri termini, si tratta di aggiungere la dimensione del rischio al tradizionale bilanciamento efficacia – efficienza perseguito dal Supply Chain Manager.
In tal senso, i migliori risultati si possono raggiungere applicando un approccio sistemico di Risk Management alla progettazione organizzativa della Supply Chain, in correlazione a:
Tale approccio è concretamente realizzabile tramite il Supply Chain Risk Management, cioè quell’insieme di processi aziendali mediante i quali si possono valutare e contrastare le potenziali perturbazioni di diversa natura condizionanti la Supply Chain, in modo da garantire la continuità distributiva e di servizio al mercato.
Ciò è ancor più rilevante negli attuali scenari di mercato, caratterizzati da crescenti livelli di incertezza e di velocità di cambiamento: per questo è fondamentale per ogni impresa applicare un approccio Supply Chain Risk Management pienamente allineato alle proprie strategie di sviluppo, in modo da accrescere la propria capacità di individuare e attuare azioni adattive e modulabili agilmente.
La gestione sistemica dei rischi cui è esposta la Supply Chain diventa parte integrante della strategia per garantire business continuity, crescita e sviluppo: questo significa governare l’intera catena del valore, ottimizzando insieme flussi fisici ed informativi.
Emerge quindi una doppia implicazione nel Project Portfolio Management:
Cosa offrono SOLUZIONI e SYNNOVA?
Nell’ambito del percorso “Road4U”, SYNNOVA e SOLUZIONI hanno predisposto un percorso personalizzabile per la specifica realtà aziendale finalizzato a realizzare la piattaforma di conoscenze, competenze e tecnologie necessarie per migliorare la competitività, attraverso anche un approccio Supply Chain Risk Management che contribuisce a rendere sostenibile l’azienda nel suo complesso, incrementando la resilienza della Supply Chain.
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